La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
. Il visuccio di lei s'era volto all'infinito seno dei cieli, dove l'illuminazione parèa, quella notte, completa. E Forestina chiedèa: - Babbo, e lassù
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
obedienza alla legge, e rompèa un dei pani che avèan posato sul capo di quella biondìssima. --- Così spuntava un nuovo giorno per lui, il giorno di
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
Di Forestina l'ottava messe. Come le treccie di lei biondeggiàvano i campi; come gli occhi lampeggiàvano le falci dei mietitori. E i mietitori
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
una eròica quiete, in una divina apatìa; vivevo, legge a mè stesso, fruendo, indiviso e purìssimo, il più prezioso dei doni, la libertà. E tu ... tu me
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
il clandestino addentellato dei vizi spargèvami innanzi, a mè sfiancato e ubbriaco, un mazzo tentatore di carte. Ed io giocài ... e perdetti: non ero
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
folla di tutti, il capitano passò a visitare il villaggio, casa per casa. Intanto, Aronne, a seconda dei luoghi, gli narrava la storia, ora trista
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
l'ossatura dei tetti su 'n vìvido rosso; indi, uno schianto. Le pòlveri sono scoppiate. Impòrpora il cielo, solcato da incandescenti carboni; è un istante
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
immoti, accompagnàndole con gli occhi intensi di sguardo. Quantunque, corrotti il palato dal pimento dei vizi, male potèssero assaporare la tenuità di un
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
negli amplessi delle inviolate foreste - muta rampogna all'uomo del suo perduto rigoglio e della perduta innocenza - e tra il fragore dei diroccianti
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
si scolorasse nel pallor dei lor visi, o dai delitti di passione affilati, o fatti ottusi da que' di abitùdine. Nè i cìnici motti di alcuno, nè i
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
dei denti, si avanzò una tosoccia rubiconda e polputa; quaglia aspettante il tàlamo della polenta. La sua incresciosa andatura avèale imposto il
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
l'aggrondatura dei tetti, credèvano fatte per loro. Intorno intorno, un giardino, allegra tavolozza di fiori, dove ogni cespuglio parèa una pispigliante